SE A PARLARE NON RESTA CHE IL FIUME

Ambiente sensibile per le tribù della Valle dell’Omo

1 ottobre 2018 / 31 dicembre 2018
Un’installazione artistica di Studio Azzurro e della fotografa Jane Baldwin, a sostegno di Survival International, il movimento mondiale per i popoli indigeni

Il racconto di un fiume e dei popoli che grazie a lui vivono. Voci che sgorgano da un frammento di creta, rossa come il greto del fiume Omo che rischia di prosciugarsi. Una storia che porta con sé una battaglia di libertà…

Il progetto intreccia il lavoro artistico sul campo della fotografa ed educatrice americana Jane Baldwin con la creatività di Studio Azzurro, il celebre gruppo di ricerca artistica fondato a Milano nel 1982.

Un’esperienza artistica immersiva capace di suscitare empatia per le vite, le terre e le culture dei popoli indigeni che, nella bassa Valle dell’Omo in Etiopia e attorno al Lago Turkana in Kenya, sono stati colpiti da una drammatica crisi umanitaria e ambientale provocata dall’uomo. Da dieci anni, infatti, l’ecosistema del bacino del fiume Omo – e le persone che ne dipendono – sono minacciati da un imponente progetto idroelettrico made in Italy e dal conseguente accaparramento di vaste porzioni di terra, trasformate in enormi piantagioni agro-industriali di cotone e canna da zucchero destinate all’esportazione.

Tra i suoni ovattati del lento mormorio dell’acqua, una metaforica scultura di creta rossa si libra a mezz’aria simboleggiando il corso sinuoso del fiume – la sua superficie secca a rappresentare il letto del fiume inaridito, privato delle sue esondazioni naturali da un controverso progetto di sviluppo. Attraverso un semplice gesto, il visitatore trasforma un frammento di quella materia in amuleto e il fiume diventa cantastorie, il suono del suo scorrere si fa parola.

Inizia così il viaggio multimediale e poetico lungo le rive del fiume Omo, dove i visitatori, circondati dalle voci e dalle parole dei suoi abitanti e al cospetto dei loro volti, interagiscono con le protagoniste donne, depositarie delle tradizioni orali attraverso racconti, miti e canti.

Il progetto rende omaggio alle donne della regione – culla dell’umanità – e rivela i profondi legami esistenti tra l’uomo e l’ambiente, tra noi e gli altri popoli. In un tempo in cui la corsa a risorse sempre più scarse continua senza sosta, l’installazione fa riflettere sull’importanza di salvaguardare la diversità biologica e culturale per il futuro di tutta l’umanità.

infoline
0254917 (lun-ven 10.00-17.00)
Gruppi e scuole: ufficiostampa@survival.it

oppure 02 8900671

ORARI: Lun 14.30 ‐19.30
Mar, Mer, Ven, Dom 09.30 ‐ 19.30
Gio, Sab 9.30‐22.30
L’ingresso è libero

Mudec – Museo delle Culture
via Tortona 56, Milano

Sono disponibili laboratori didattici gratuiti per gli studenti delle scuole superiori, a cura di Survival International. Il laboratorio ricalca la vocazione multidisciplinare del progetto artistico – interessando il diritto, la geografia, l’antropologia, la filosofia e l’ecologia – e stimola la riflessione sul significato e sul ruolo vitale del rispetto delle diversità. Il caso della valle dell’Omo e dei suoi popoli diverrà spunto per un dibattito guidato sui temi interconnessi dello sviluppo, della terra, dei cambiamenti climatici e dell’identità individuale e collettiva.

A corredo del laboratorio, Survival International fornirà materiali di approfondimento. Per prenotazioni scrivere a ufficiostampa@survival.it o telefonare al numero 02-8900671