IL VOSTRO CIELO FU MARE, IL VOSTRO MARE FU CIELO

I tagli effettuati dall’artista isolano un particolare poetico da un’immagine drammatica e restituiscono fuori scala la resa ruvida e granulosa della carta stampata, dove il retino diventa volutamente visibile, tratto distintivo della composizione.

La tecnica del mosaico, cara all’artista fin dalla sua formazione, viene qui applicata ai rettangoli modulari delle vetrate dell’agorà, ricoperti da sottili pellicole stampate trasparenti e attraversate dalla luce atmosferica.

La successione dei toni, più scuri nelle fasce inferiori e più luminosi in quelle superiori, unita alle variazioni di luce ed ombra che naturalmente accompagnano l’agorà nell’arco della giornata, trasformano questo spazio – la cui forma organica richiama di per sé un’onda – nel fondale di un mare artificiale: un acquario.

È possibile accostare l’installazione di Paci ai panorami, i grandi dipinti circolari in voga nell’Europa del XIX secolo. Questa volta però lo spazio immersivo documenta non un paesaggio reale ma politico, composto da 250 tessere che testimoniano la ricerca della libertà, la durezza della realtà, la riflessione etica di cui tutti facciamo parte.

A cura di Katya Inozemtseva e Sara Rizzo con il sostegno di 24 ORE Cultura e Fondazione Deloitte.