Lunedì 27 novembre
Orario: ore 18.00
Sede: Spazio delle Culture “Khaled al-Asaad”
Il contributo di architetti e artigiani italiani nell’Egitto moderno e contemporaneo
Relazione tra architettura e potere
Relatore: Khaled Azab
Autore di oltre 30 opere sull’architettura e sul patrimonio architettonico tra cui spiccano: Fiqh of Urbanism: Architecture, Society, and State in the Islamic Civilization (tradotto in inglese); La pietra e lo scettro: la relazione fra architettura e potere; L’architettura della Moschea di Al-Aqsa; Il ruolo della giurisprudenza islamica nell’architettura non religiosa nelle città del Cairo e Rosetta all’epoca mamelucca e ottomana; Rivolgimenti politici e loro effetti sull’architettura nella città del Cairo dall’epoca Ayyubide all’epoca del Khedivè Ismail
Il Cairo e Alessandria sono tra le città più antiche del mondo, ma la loro storia moderna inizia nel diciannovesimo secolo, quando Mohammed Ali e suo nipote Ismaele decisero la loro costruzione sul modello europeo moderno.
Gli architetti italiani ebbero un grande ruolo in questo rinascimento architettonico che rappresenta uno degli aspetti più importanti della pionieristica modernità egiziana nel mondo arabo e in Oriente.
Il genio creativo dell’ebanista Giuseppe Parvis
Relatrice: Anna Tozzi Di Marco
Gli italiani, distintisi sempre per ingegno e creatività, hanno lasciato molteplici tracce della loro operosità anche all’estero. Tra gli emigranti non vi erano solo persone disagiate economicamente ma anche professionalità e maestranze di alto valore. Nella seconda metà dell’Ottocento uno dei paesi mediterranei d’emigrazione era il florido Egitto, che offriva molte opportunità di lavoro e di affermazione personale. La famiglia Parvis, originaria della Lomellina (che annoverava architetti, ingegneri, medici, giornalisti e cantanti lirici) si distinse in Egitto a partire dal suo capostipite, l’ebanista Giuseppe. Egli si stabilì al Cairo nel 1859 e vi aprì nel giro di pochi anni un mobilificio e poi un negozio, punto di ritrovo della comunità italiana e di chiunque arrivasse nella capitale egiziana. Giuseppe Parvis, seguendo la moda orientalista dell’epoca applicò motivi e simboli egizi ai suoi arredi, e in seguito dopo aver studiato l’arte araba delle moschee, fu l’ideatore dello stile neo-moresco.Con i suoi arredamenti partecipò all’Esposizione Universale a Parigi del 1867 dove vinse la medaglia d’oro, da allora i suoi mobili arredarono le case reali e della nobiltà di tutta Europa. Nel 1881 all’Esposizione Universale di Milano vinse la medaglia d’argento. Un suo mobile è presente nella casa di riposo milanese Giuseppe Verdi.
Ricercatrice indipendente in antropologia sociale e culturale.
Direttrice della Collana di Studi sull’Islam e le società del Mediterraneo della casa editrice AnankeLab di Torino.
Fondatrice del Centro di Ricerche in Tanatologia Culturale, piattaforma digitale di studi, www.lacittadeimorti.com
Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.