MARTEDÌ 28 NOVEMBRE
ORARIO: ore 18.00
SEDE: Spazio delle Culture “Khaled Al-Asaad”
Il corpo nel romanzo arabo fra tradizione e postmodernismo dall’Egitto Ibrahim Farghali: scrittore, critico e giornalista – con Wael Farouq.
Il romanzo arabo, nato nella seconda metà del XIX secolo, ha attraversato diverse fasi stilistiche, proprio come il romanzo europeo: realismo, simbolismo, romanzo storico… Ultimamente, si assiste invece ad un ritorno al patrimonio narrativo tradizionale arabo, la fiaba, il mito, il folklore: fonti inesauribili di narrazione.
Il corpo è stato sempre un elemento essenziale in tutte queste fasi. Ibrahim Farghali ci aiuta a ricostruire la storia letteraria del corpo nel romanzo arabo, ponendosi a capo di una nuova corrente stilistica postmoderna in cui il corpo riveste un ruolo centrale.
Ibrahim Farghali
Scrittore egiziano nato a Mansoura nel 1967, si è laureato in economia aziendale presso l’università della stessa città.
Ha lavorato come giornalista per il quotidiano Al-Ahram, al Cairo, e attualmente lavora in Kuwait per la rivista Al-‘Arabi.
Ibrahim Farghali ha trascorso gran parte della sua vita in Oman e negli Emirati Arabi, periodo che ha influito in maniera determinante sulla sua sensibilità letteraria.
Ha iniziato ad attrarre l’attenzione degli ambienti letterari soprattutto con l’uscita della sua seconda raccolta di racconti Ashbah al-Hawass, Fantasmi dei sensi, (Dar Merit, 2001). Il volume affronta il tema della relazione sentimentale fra i due sessi, descritta come una serie di esperienze intellettuali e corporee. Il libro è composto da racconti indipendenti. Una parte, tuttavia, riflette vissuti fra loro interconnessi che insieme vanno a costruire una serie di studi sentimentali intriganti che raccontano della presunta contraddizione fra amore e desiderio.
Ibrahim Farghali ha pubblicato una raccolta di racconti nel 1997 (Bi-ittijah al-ma’aqi, Verso gli angoli degli occhi) e due romanzi (Kahf al-farashat, La caverna delle farfalle, 1998 e Ibtisamat al-qiddisin, I sorrisi dei santi, 2004).
Nel 2015 ha pubblicato il romanzo Ma’bad anamil al-harir (Il tempio delle dita di seta), entrato nella long list del prestigioso Arabic Booker dello stesso anno e vincitore del Premio Sawiris nel 2017.