Posto all’inizio di corso Sempione, nell’omonima piazza milanese, questo arco trionfale a tre aperture si erge a emblema dello stile Neoclassico ed è affiancato da due bastioni posti ai lati della piazza.
L’opera è sempre stata al centro delle vicende storiche e politiche della città di Milano: da qui vi entrò l’esercito piemontese a sostegno dei rivoltosi durante le Cinque Giornate, e successivamente, Vittorio Emanuele II, acclamato Re d’Italia.
L’Arco della Pace fu progettato nel 1807 da Luigi Cagnola sotto il dominio napoleonico e fu concluso nel 1938 sotto l’occupazione degli austriaci che lo utilizzarono per celebrare il proprio ruolo di pacificatori dei conflitti militari nel territorio Lombardo-Veneto. L’opera pertanto prese il nome di “Arco della Pace” e non “della vittoria”.
Camillo Pacetti si occupò della composizione degli elementi scultorei avvalendosi di una ventina di artisti, tra cui Abbondio Sangiorgio, autore del cocchio in bronzo a sei cavalli guidato dalla personificazione della Pace, e Giovanni Putti, scultore delle quattro Vittorie a cavallo ai vertici della terrazza sommitale. La decorazione include sia statue a tutto tondo, personificazioni dei quattro fiumi principali che attraversano il territorio Lombardo-Veneto, sia bassorilievi in marmo raffiguranti figure mitologiche e momenti chiave della Restaurazione dopo la caduta di Napoleone. Al di sopra del fregio sono collocate due iscrizioni dedicate a Napoleone III e Vittorio Emanuele II.
Il monumento è posto davanti all’ingresso di Parco Sempione e inquadra il Castello Sforzesco, posto all’estremità opposta del parco.
foto: © Beppe Brancato | © Christian Richters | © Fabrizio Stipari