Tra i principali contributi di muralismo astratto a Milano, l’artista argentino ospitato dalla galleria Question Mark in occasione del Fuorisalone 2016 ha trasformato in modo permanente l’imponente facciata del palazzo milanese affacciato sul Naviglio Pavese.
Lo stile di Elian si riconosce in tutto il mondo per l’uso di una tavolozza limitata di colori estremamente contrastanti animati in forme geometriche inattese e simbiotiche, che si fondono lasciando traspirare dalle superfici una dimensione nascosta e una profondità inaspettata.
Tra le poche opere di Elian in Italia, in occasione dell’inaugurazione ricordiamo le parole dell’artista: “Le opere migliori non sono necessariamente quelle più grandi: non è la dimensione a determinare che un’opera sia o meno gradevole. Sappiamo bene che dipingere una facciata con queste caratteristiche non è facile: [un’opera simile può essere] l’inizio di una tradizione, oppure il contrario, può suscitare commenti negativi su come viene gestito il patrimonio, soprattutto in una città così urbanisticamente curata come Milano. L’arte urbana deve ambire ad essere un detonatore, un interruttore di dibattito… La cosa peggiore non sarebbe ottenere un riscontro negativo, ma che non succedesse niente”.
foto: © Beppe Brancato | © Christian Richters | © Fabrizio Stipari