Grande cancellatura per Giovanni Testori

Artisti: Emilio Isgrò

Titolo: Grande cancellatura per Giovanni Testori

Datazione: 2014

Collocazione: piazza Gino Valle, Milano

In alto: Emilio Isgrò, Grande cancellatura per Giovanni Testori, 2014, piazza Gino Valle, Milano, foto Andrea Scuratti – Comune di Milano.

Su una parete di cemento orientata in senso obliquo compare un testo le cui parole sono state in buona parte cancellate: è un brano del Ponte della Ghisolfa, il romanzo di Giovanni Testori del 1958, di cui rimane leggibile solo qualche lacerto, che viene a formare una nuova immagine poetica e allusiva: “Dei ponti che i lampioni illuminavano / di tremore smisurato / altrove”.

Nell’area del Portello, questa grande piazza dai volumi squadrati e dagli spazi immensi, ricavata dove sorgevano gli stabilimenti dell’ex Alfa Romeo, è stata dedicata all’architetto Gino Valle (Udine, 1923 – 2003) che vi ha portato a termine i suoi ultimi progetti. Non poteva mancare un intervento artistico, ed è stato affidato a Emilio Isgrò, artista (pittore, scrittore e drammaturgo) che ha fatto della cancellatura il suo segno stilistico più riconoscibile, consistente nell’oscurare interi brani di scrittura, lasciando affiorare a volte solo alcuni brevi frammenti riconoscibili, che si riconfigurano in nuove costellazioni di significato. In questo caso, Isgrò ha voluto rendere omaggio a Giovanni Testori (Novate Milanese, 1923 – Milano, 1993) lo scrittore che questi luoghi, ai suoi tempi totalmente diversi e dall’impronta fortemente popolare, ha amato e descritto nei suoi primi romanzi.

La scritta cancellata è di dimensioni imponenti, più di venti metri, e la frase che rimane leggibile assume un tono poetico nuovo e che risuona in maniera molto potente entro l’ampiezza del luogo. Quest’opera di Isgrò è inoltre una forma di arte pubblica che sceglie di rifiutare la verticalità del monumento, per offrirsi in orizzontale allo sguardo del passante e divenire quasi una sorta di fondale della vita che si svolge quotidianamente nello spazio pubblico.

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