“Quando vedo un mandorlo in fiore mi tolgo il cappello”: per realizzare quest’opera l’artista romana ha inventato un alfabeto figurativo che esprime a parole, su un’ideale lavagna, una citazione del maestro del cinema Ermanno Olmi.
L’opera può essere letta a più livelli: in senso unitario si fa portatrice di un insegnamento di rispetto e di devozione verso madre natura; ogni lettera però, se osservata singolarmente, dà vita ad un micro mondo di esseri fantastici, posti in relazione, in gioco, in osservazione sia reciprocamente che con i passanti.
Gio Pistone ha realizzato questa lunga opera murale nell’ambito del progetto “Milano Arte Natura Inclusione”, iniziativa di arte urbana della Fondazione Arrigo e Pia Pini, dedicata alla valorizzazione di luoghi pubblici di accoglienza e supporto. In questo caso l’opera è ospitata sulle mura di cinta un Centro di Aggregazione Giovanile che anima il tempo libero dei ragazzi del quartiere. L’operazione, pur nell’intento di rigenerare il muro precedentemente molto ammalorato dai segni del tempo, ha inteso ospitare un’artista italiana la cui opera era inedita a Milano. Gio Pistone è una delle più note muraliste italiane nel mondo e oltre alla dedizione per i murales ricordiamo disegni e ceramiche di particolare pregio.
foto: © Beppe Brancato | © Christian Richters | © Fabrizio Stipari