Al centro di una piazza i cui edifici accolgono il mondo della finanza milanese, si erge una enorme scultura in marmo di Carrara raffigurante una mano con quattro dita mozzate (rimane, beffardo, solo il dito medio), poggiante su un basamento in travertino: il tutto arriva ad una altezza di ben 11 metri. Una immagine straniante e surreale, ma anche perfettamente in armonia con le architetture circostanti.
Collocata per un periodo di tempo previsto di due settimane nel 2010, in occasione di una mostra di Maurizio Cattelan a Palazzo Reale, l’opera è poi rimasta in modo permanente, non senza polemiche, per volere della giunta del Sindaco Pisapia e dell’allora Assessore alla Cultura Stefano Boeri. Addentrandosi nel fitto reticolo di strade che dal Cordusio porta alla piazza degli Affari, ci si trova d’improvviso di fronte a questo enorme oggetto conturbante, e l’effetto è di straniamento e di sorpresa (non si può negare che la mano, privata delle quattro dita tranne che del medio, sia impegnata in un gesto irriverente), ma poco dopo l’occhio si abitua alla sua presenza, e non può fare a meno di cogliere gli accordi perfetti, addirittura classici, tra i due marmi (della scultura e del basamento) e i marmi degli edifici della piazza, risistemata negli anni Trenta del Novecento dall’architetto Paolo Mezzanotte, caratterizzata da una atmosfera che ricorda certa pittura metafisica.
Su quest’opera sono fiorite nel tempo una serie di interpretazioni, dal voler sbeffeggiare il mondo della finanza allora in crisi all’allusione al saluto fascista che la mano, una volta ricomposta, farebbe inequivocabilmente: tutte illazioni mai smentite né confermate dall’artista, che ha invece intitolato la sua opera con un acronimo, anch’esso variamente leggibile: L.O.V.E. sta infatti per Libertà, Odio, Vendetta, Eternità.
foto: © Beppe Brancato | © Christian Richters | © Fabrizio Stipari
Sabato 7 dicembre
la Collezione Permanente
potrebbe subire chiusure
dalle 9:30 alle 12:30
a causa di un assemblea sindacale
del personale di sala.
Le mostre “Niki de Saint Phalle”,
“Dubuffet e l’Art Brut. L’arte degli outsider”
e “Photo Grant di Deloitte”
rimarranno regolarmente aperte”.
Ci scusiamo per ogni possibile disagio.
Venerdì 13 dicembre
la Collezione Permanente
potrebbe subire chiusure
a causa di uno sciopero generale nazionale.
Le mostre “Niki de Saint Phalle”,
“Dubuffet e l’Art Brut. L’arte degli outsider”
e “Photo Grant di Deloitte”
rimarranno regolarmente aperte.
Ci scusiamo per ogni possibile disagio.